Cinque domande a… Mauro Forneris e Mirko Di Luca

Dopo le interviste a Marco Pecorari e Davide Bellotto, concludiamo il nostro breve viaggio nel settore giovanile del Chieri con questa chiacchierata con i due responsabili della Scuola Calcio Elite, Mauro Forneris e Mirko Di Luca.

Il bilancio della prima parte di stagione?
Mauro: «Il bilancio è molto positivo. Tralasciamo i risultati sul campo, che nella Scuola Calcio contano relativamente, e parliamo di numeri, quindi quasi 300 iscritti, con una media di tre gruppi per ogni annata. Quasi tutti i nostri tecnici e istruttori sono qualificati e per noi è un orgoglio: sono tutti molto preparati e stanno svolgendo sul campo le indicazioni che con Mirko, responsabile tecnico, abbiamo concordato a inizio anno. La metodologia è quella richiesta, e l’inserimento di due preparatori motori all’interno della seduta d’allenamento dà un valore aggiunto a quello che è il nostro lavoro sul campo. I numeri sono anche aiutati dalla nostra rete scouting che ricerca costantemente i profili giusti da inserire all’interno della Scuola Calcio. La prima parte di questa stagione secondo noi è molto positiva, bisogna continuare, dare gli spunti giusti e i miglioramenti giusti a tutte le annate perché il miglioramento deve essere graduale».
Cosa vi soddisfa di più di quanto fatto finora? E in cosa si può migliorare maggiormente?
Mirko: «Le soddisfazioni all’interno di una società come il Chieri sono tante, partendo dalla vicinanza della società, in primis il presidente Luca Gandini che non fa mancare mai il suo supporto: in questi mesi abbiamo avuto con lui molte riunioni incentrate soltanto sulla Scuola Calcio, quindi ci fa piacere il suo interesse e la sua vicinanza. La collaborazione con il direttore sportivo del Settore Giovanile, Davide Bellotto è continua, collaboriamo molto per il passaggio dalla Scuola Calcio al Settore Giovanile. La segreteria da un punto di vista organizzativo dei campionati e dei tornei ci dà una grandissima mano. Gli addetti al campo ci aiutano nella gestione degli spogliatoi e dei campi, sia al “Pavia” sia al “Rosato”. La collaborazione con il parco di San Silvestro ci permette di usare le loro strutture per gestire al meglio le attività. Dal punto di vista tecnico, sul campo le soddisfazioni sono molte. Abbiamo ragazzi molto educati e le presenze agli allenamenti sono molto costanti. Anche i genitori per noi hanno un ruolo molto importante, e sugli spalti si comportano in maniera impeccabile. Per quanto riguarda le cose da migliorare, possiamo crescere dal punto di vista delle strutture. Fra qualche mese sarà ultimato il “Rosato” e sarà un grosso aiuto anche per noi, per migliorare magari i numeri degli iscritti della Scuola Calcio. I miglioramenti possono anche essere quelli dei nostri tecnici che non devono pensare di aver raggiunto chissà quale obiettivo per aver vinto un campionato o un torneo: si devono basare sulla crescita dei loro ragazzi e non guardare al risultato sul campo che non necessariamente valorizza i ragazzi».
Mauro, sei uno dei veterani dello staff del Chieri. Come hai visto crescere il vivaio in questi anni?
Mauro: «Da un po’ di stagioni le annate hanno molti più gruppi. Vuol dire che abbiamo lavorato bene, che la gente ha fiducia nel Chieri e portano i loro figli volentieri. Ho visto crescere da vicino molti ragazzi. Sono molto contento che almeno sei o sette ragazzi che fanno parte della Juniores nazionale ho ancora ancora avuto il piacere di allenarli: vederli giocare e allenarsi con mister Pecorari mi rende felice, perché forse hanno ancora dentro un pezzo di me».
Mirko, in questi anni hai lavorato in prima persona con moltissime annate. Quale prospettiva hai sviluppato dell’attività con i ragazzi?
Mirko: «In questi sei anni al Chieri mi sento molto fortunato dell’opportunità di un doppio ruolo, in primis da istruttore della Scuola Calcio e preparatore atletico del Settore Giovanile, poi responsabile della Scuola Calcio e ancora preparatore atletico del Settore Giovanile. Mi sento fortunato perché in una società come il Chieri riesci a lavorare con allenatori di un certo livello che possono soltanto arricchire il mio bagaglio tecnico. Ho iniziato con Brighenti, poi De Martini, Pecorari, negli ultimi due anni Bellotto con cui l’anno scorso abbiamo vinto il titolo regionale dei 2004. Il titolo mi ha fatto un enorme piacere, intanto perché reputo Davide una persona preparata sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto perché ci lega un’amicizia fuori dal campo: vincere il titolo con lui è stata una delle soddisfazioni più belle della mia vita calcistica. Queste esperienze del Settore Giovanile mi fanno capire cosa serve come metodologia di lavoro nella Scuola Calcio per arrivare ad avere ragazzi pronti nel Settore Giovanile. Vedendo alcune lacune che si possono avere nel Settore Giovanile, si può cercare di migliorarle nella Scuola Calcio attraverso una metodologia particolare per renderli pronti subito nel Settore Giovanile».
Un obiettivo da qui a fine stagione?
Mirko: «Come già le scorse stagioni, l’obiettivo nostro e della società è portare quanti più ragazzi possibile della Scuola Calcio nel Settore Giovanile. La vittoria più bella è vedere i ragazzi cresciuti nella Scuola Calcio ben figurare nel Settore Giovanile. Lì i risultati “purtroppo” contano, e vedere com’è successo l’anno scorso i nostri 2004 vincere il titolo regionale con un sacco di ragazzi cresciuti con noi ci rende orgogliosi».