C’è un Chieri che sta sfornando da mesi grandissime prestazioni in condizioni particolarmente difficili. Stiamo parlando del settore organizzativo e medico del club azzurro, e della grande mole di lavoro svolta negli ultimi mesi per consentire la riapertura del Centro Sportivo Roberto Rosato e quindi la ripresa dell’attività. “Desidero ringraziare il direttore organizzativo Massimo Bongiovanni e il medico sociale Aldo Bava, nonché tutti i volontari della società, per come hanno organizzato e gestito questa fase, compreso il ritiro della Prima squadra – spiega Luca Gandini, presidente del Calcio Chieri – Ora dobbiamo continuare a tenere alta la guardia, ma arriviamo alla ripresa di Settore giovanile e Scuola calcio molto preparati”.
Sulle prime sgambate della rosa a disposizione di Marco Didu, Luca Gandini ha tratto indicazioni positive: “Ho pranzato con loro, ho visto la gara con il Trino e ho notato un gruppo tosto e coeso. L’obiettivo è diventare una squadra contro cui sarà molto difficile giocare. Il mister è molto carico e la squadra, seppur probabilmente ancora un po’ imballata per la preparazione, ha fatto vedere spunti tecnici interessanti. È una squadra molto giovane che può fare bene. E per noi fare bene significa far crescere i nostri giovani”.
Grande lavoro e responsabilità soprattutto per Aldo Bava, storico responsabile medico del Calcio Chieri che, per non lasciare nulla al caso, nella giornata di ieri ha sottoposto al tampone l’intera rosa e lo staff della Prima squadra al J Medical.
“Abbiamo predisposto quanto richiesto dalla Figc – spiega lo stesso Bava – La misurazione della temperatura, non solo al campo, ma anche a casa prima di uscire è senza dubbio una buona norma da seguire e i nostri ragazzi la stanno rispettando. Evitare gli assembramenti è un altro aspetto non secondario. Un vantaggio è che siamo all’aperto, quindi anche la carica virale del virus tra ambiente esterno e chiuso è sensibilmente diversa. Essendo dilettanti è ovvio che non possiamo avere un grande controllo su ciò che avviene fuori dal nostro centro sportivo. Ma ci stiamo impegnando molto per fare un po’ di educazione sanitaria a tutti i tesserati. Devo constatare con soddisfazione che la consapevolezza e la sensibilità su questa problematica è forte anche nei più giovani”.
A cominciare da lunedì 31 il Rosato tornerà ad abbracciare tutti i tesserati, ma Casa Chieri aveva già riaperto il 1° luglio con la ripresa degli allenamenti dei più piccoli: “In quella fase l’ingresso era consentito solo ai tesserati e non ai genitori, richiedendo l’autocertificazione e la misurazione della temperatura, e senza accesso agli spogliatoi e alle docce, con percorsi guidati all’interno della struttura – analizza il direttore organizzativo Massimo Bongiovanni – Dal 5 agosto invece abbiamo redatto e attuato, con lo staff medico e il RSPP, un nuovo protocollo per la Prima squadra, creando quindi una bolla sicura per giocatori e staff. Quindi da predisporre ingressi contingentati e controllati a riservare uno spogliatoio per piccoli gruppi di 2-4 giocatori, fino alle varie sanificazioni, una nuova cartellonistica e l’obbligo della mascherina nelle parti comuni”.
Dalla prossima settimana l’impegno e l’attenzione cresceranno in modo esponenziale: “Abbiamo preparato altri due protocolli, uno per il settore giovanile e uno per la scuola calcio. Dal 1° settembre torneremo a consentire l’accesso ai genitori. Differenza con le società professionistiche? Certamente quanto svolgono i club di Serie A è improponibile per qualsiasi realtà dilettantistica – prosegue Bongiovanni – Noi dobbiamo proseguire su questa strada e usare tanto buon senso. Siamo inoltre molto impegnati anche a spiegare al meglio la situazione e il corretto modo di comportarsi sia ai ragazzi che ai vari staff”.