Massimo Morgia: Dobbiamo crescere per raccogliere quanto seminiamo

Il solito Morgia fiducioso e lucido nell’analizzare il pareggio casalingo contro il Fossano. Una beffa? Questa, per il tecnico toscano d’adozione, è la 36esima stagione in panchina. Tante per non fermarsi all’ultimo episodio. Morgia preferisce un’analisi più ampia: “Siamo piccoli, dobbiamo crescere sotto questo aspetto. La differenza con le squadre che puntano a vincere il campionato è tutta qui. Bisogna creare una mentalità che ora abbiamo nel gioco, ma dobbiamo crearla nella lettura di ogni situazione – spiega il tecnico in conferenza stampa – Abbiamo avuto una miriade di occasioni che vanno sfruttate, ma non solo oggi. Dal Bra fino a Lucca, perché anche contro la Lucchese abbiamo avuto il triplo delle loro occasioni. Dobbiamo crescere sotto questo aspetto. Io non so se fosse rigore oppure no, non giudico mai l’operato degli arbitri, ma ad un minuto dalla fine non dobbiamo nemmeno concedere quella situazione. Dobbiamo avere un atteggiamento di maggior tranquillità, evitare falli stupidi, una migliore gestione della palla, e quindi avere più sicurezze. Che troveremo con il tempo. Io ho sempre pensato che il gioco sia la fonte di tutto. Sotto questo aspetto ci siamo, ora dobbiamo migliorare il resto. Ma non dimentichiamoci che nel reparto avanzato stiamo giocando con ragazzi del 2002 e 2001. Passare dagli Allievi regionali ad un campionato di Serie D con ambizioni è un salto grande. Confidiamo anche nel ritorno di Yeboah e nella crescita di qualche difensore che ci consentirebbe di giocare laddove conta con giocatori che hanno un tasso tecnico, fisico e mentale superiore alla norma. Quello che ci manca è la capitalizzazione del grande lavoro che facciamo. Ciò non toglie che sia felicissimo di far giocare questi ragazzi, che stanno facendo in pieno il loro dovere e hanno tutto per far bene”.
“L’ultimo atto (l’assist e il tiro), devono essere più sicuri e incisivi. Non concludiamo come dovremmo – prosegue Morgia – Anche se poi siamo qui a ragionare di centimetri: perché se quel tiro di Varano anziché colpire il palo va dentro, la partita era andata nella direzione corretta. E non saremmo così dispiaciuti. Perché se una squadra gioca così e crea così tanto è giusto che raccolga i punti che merita. Ora ci troviamo con due punti in classifica che potevano essere tranquillamente sei. L’importante adesso è continuare a lavorare e a migliorare nelle furbizie, nella scaltrezza, nelle letture delle situazioni particolari dove ancora come squadra di vertice non ci siamo. Siamo però solo alla seconda giornata”.