Si è spento Gianni Barberis, Chieri Forever e primo marcatore azzurro con 120 reti in 7 stagioni. Il Presidente Luca Gandini e il Chieri tutto si stringono con affetto ai famigliari in questo momento di dolore.

Per ricordarlo, abbiamo chiesto ad Angelo Tosco, firma storica del Corriere di Chieri e dintorni, di ripercorrere la sua carriera e i celebri momenti vissuti in maglia azzurra.

 

Ciao Gianni!

Ci ha lasciati Gianni Barberis, non solo il più anziano dei “Chieri Forever”, ma anche il più prolifico in assoluto. A fine anno avrebbe compiuto novant’anni, essendo nato il 30 dicembre del 1931.

I Barberis erano giunti a Chieri da Trino Vercellese e Gianni indossò la maglia azzurra già abbondantemente “vaccinato”, visto che aveva fatto un lungo tirocinio nel Casale: la militanza in nerostellato era durata 6 stagioni. Un anno dopo la rinascita, 1956, il Chieri lo richiamava a casa e da allora Gianni ne divenne l’uomo-simbolo sia in campo e sia fuori, fino al ritiro agonistico avvenuto nel 1963. Barberis è stato uno dei più importanti e rappresentativi giocatori del nostro dopoguerra: a Casale aveva rivestito vari ruoli ma nel Chieri finì con l’esercitare, con la maglia numero 8, una dominanza offensiva atipica e a dir poco inusuale: segnava su azione in tutti modi possibili e immaginabili ed era un perfetto rigorista. Professionista ante litteram, nel senso che seppe sempre riconoscersi i limiti che aveva in ogni specifico momento, gestendosi al meglio. Diceva di lui tra il molto serio e il poco faceto l’impareggiabile Roberto Manolino, uno spirito libero e ribelle per antonomasia: “Gianni va considerato a parte, lui sa sempre come regolarsi per dare il meglio di sé, alla sera prima della partita è forse il solo che va a dormire prima delle dieci!”. Lo confermò una carriera più di qualità che di quantità, col professionismo vero solo sfiorato, anche per riluttanza alle relative incognite, in quel di San Benedetto del Tronto.

Metodico, intelligente, versatile ma col fiuto innato della rete, finì più volte al centro delle discussioni nei ritrovi degli sportivi chieresi perché da una parte la “piazza” lo adorava e dall’altra pretendeva sempre il massimo se non l’impossibile. Fuori dal campo era un gentleman ma, giacché lo idolatravano e nel contempo processavano, giunse perfino a minacciare un drastico ritiro quando la società andò in crisi di risultati. Venne poi richiamato dall’Aventino in fretta e in furia e a furor di popolo: lui non fu il salvatore della patria ma deliziò come sempre la platea a suon di gol e di superbe prestazioni anche da regista. Chiuse col pallone a 32 pezze come dirigente e tecnico nella Poirinese.

La carriera a Casale. Campionato di serie C-girone A 1950-1951: 4 presenze e una rete; campionato di serie C-girone A 1951-1952: 21 presenze e 5 reti; campionato di IV Serie 1952-1953: 26 presenze e 4 reti; campionato di IV Serie 1953-1954: 11 presenze e 4 reti; campionato di IV Serie 1954-1955: una presenza; campionato di IV Serie 1955-1956: 26 presenze e 3 reti. Totale: 99 presenze e 17 reti.

Curriculum ufficiale nel Chieri, 7 stagioni consecutive dal 1956-1957 in Prima Divisione al 1962-1963 in serie D: 201 presenze (25+28+30+30+28+32+28); 120 reti (18+19+19+32+7+15+10). Carriera ufficiale totale: 300 presenze e 137 reti. Sarà doveroso ricordare al meglio Barberis in occasione della partita Chieri-Sestri Levante. Gianni da capitano del Chieri affrontò in serie D i “corsari” levantini in 4 occasioni: 1960-1961: Sestri Levante-Chieri 2-1 (Nicco); Chieri-Sestri Levante 4-0 (Salice, memorabile centro di Barberis partito dalla metà campo, Gionco, Ferracini). 1962-1963: Chieri-Sestri Levante 1-2 (Barberis); Sestri Levante-Chieri 1-0.

La palma del più anziano ex-giocatore del Chieri vivente, data dai riscontri che si posseggono, passa a Livio Gillio del 1934, unico sopravvissuto del primo Chieri 1955-1956; lo segue Carlo Allegro del 1935.

Articolo di Angelo Tosco