Il capocannoniere della D è un giocatore del Chieri: benvenuto Riccardo Ravasi!

A Chieri sbarca un grande giocatore. Riccardo Ravasi, capocannoniere del girone A nell’ultima Serie D con il Borgosesia, vestirà l’azzurro nella prossima stagione, seguendo così lo stesso percorso fatto dal tecnico Marco Didu e dai giocatori Ferrandino e Castelletto.
Un’annata pazzesca quella di Riccardo fino all’interruzione per il Coronavirus: 16 gol in 23 presenze, vale a dire un gol ogni 123 minuti.
Dopo le giovanili tra Como, Inter e Monza (dove esordisce tra i professionisti), Riccardo veste successivamente le maglie in Lega Pro di Pro Piacenza, Pordenone, Pro Patria e Modena, diventando nel frattempo un giocatore del Verona pur senza giocare con i gialloblù. Sono 53 le presenze nei professionisti, poi nel 2017 si tuffa in Serie D e scende in campo con Grumellese e Seregno, per poi passare nel dicembre 2018 al Borgosesia, dove trova Marco Didu. Con l’attuale tecnico del Chieri Riccardo esplode, fino diventare uno dei giocatori più determinanti della categoria.
Con uno sguardo al suo idolo Ibrahimovic, Riccardo Ravasi è davvero un giocatore capace di incidere su tutto il fronte d’attacco. Lucidità sotto porta e qualità tecniche da altri palcoscenici, Riccardo sa sempre scegliere la giocata più efficace per la squadra. Nell’ultimo campionato di Serie D, uno dei più difficili degli ultimi anni, lui ha fatto la differenza: “È stata sicuramente la stagione migliore fin qui della mia carriera – ammette Riccardo – E molto del merito va a mister Didu, che ha indovinato il mio ruolo. Da quando ero sceso in D, avevo sempre giocato da esterno o al massimo da seconda punta. Con lui al Borgosesia invece ho iniziato come trequartista e dopo poco come prima punta. Certo, non sono il classico attaccante statico da area rigore, ma partendo da quella posizione posso essere più decisivo in fase realizzativa o mandare in porta i miei compagni”.

Cosa ti è rimasto impresso nel tuo percorso nel settore giovanile?
“Monza è stato senza dubbio l’ambiente giusto per crescere. Sono stato benissimo in quegli anni e sono salito in Prima squadra già a 16-17 anni”.

Su di te c’erano piazze importanti, anche tra i professionisti: perché Chieri?
“Sicuramente ritrovare Didu e Cardani è stato un elemento molto importante. Con Didu ho trascorso un anno e mezzo splendido. Adoro le persone dirette, sincere. E il mister è così. Mi piace come lavora e come imposta le relazioni con i giocatori. Ho necessità di potermi confrontare con l’allenatore per capire cosa vuole da me e soprattutto cosa devo fare per migliorare. Se sono cresciuto così tanto lo devo a lui. E poi, già l’anno scorso quando dovevamo affrontare il Chieri, ci parlava sempre bene della società e della sua organizzazione. Il mister è molto carico e quando ho visto anch’io il centro sportivo Roberto Rosato ho capito perché: qui ci sono tutti i presupposti per fare bene e sono entusiasta di questa nuova avventura”.