Giovanni Ferrero, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia, è dalla scorsa estate al fianco della Juniores nazionale di Marco Pecorari e di tutta la cantera azzurra. Con oltre 3700 interventi alle spalle (di cui più di 2000 eseguiti in prima persona), Ferrero, seppur in pochi mesi, è già diventato un punto di riferimento importante assieme allo storico medico sociale del Chieri Aldo Bava.
“È un’esperienza che mi piace e mi diverte molto – esordisce il dottore – è stato Aldo Bava (medico sociale del club) a contattarmi in estate prospettandomi l’opportunità di poter collaborare con la Juniores nazionale e il Settore giovanile. E onestamente era da un po’ che desideravo seguire direttamente una società di calcio. Direi che la collaborazione sta procedendo molto bene. Ho trovato davvero una bella società, organizzata, dove c’è molta passione, e con un presidente determinato e attento. E sul piano tecnico c’è un settore giovanile molto importante. Come dico sempre siamo la terza squadra della provincia di Torino dopo Juve e Toro”.
Indubbiamente un “rinforzo” molto positivo per il club di Luca Gandini, da sempre attento a inserire in società professionalità importanti al servizio dei propri tesserati. “Assieme al Dottor Bava portiamo la nostra esperienza con l’obiettivo di essere utili per questi ragazzi che, devo ammettere, sono molto motivati e ascoltano molto il medico – prosegue Giovanni Ferrero – cosa che non sempre avviene con il paziente “classico”: lavorare con gli sportivi è molto stimolante”.
Il percorso del Dottor Ferrero è di primissimo livello: “Sono ormai 20 anni che lavoro al San Luigi di Orbassano e ho avuto la fortuna di avere ottimi primari e ottimi maestri come Rossi e Quaglia, che mi hanno insegnato davvero tanto e a questo punto sono pronto a trasmettere quanto appreso. Grazie al Dottor Quaglia ho avuto inoltre la possibilità di lavorare anche con atleti di altissimo livello”.
Ma non solo. Ferrero vanta significative esperienze nel mondo della sport. In precedenza infatti ha ricoperto il ruolo di responsabile dello staff medico del Chieri Volley, medico sociale del Collegno Volley Cus Torino e consulente ortopedico per il Cus Ad Majora Rugby 1951.
Sul piano degli infortuni, il ginocchio resta l’indiziato numero uno quando si parla di sport agonistico: “È senza dubbio l’articolazione più interessata. Ma va detto che questi infortuni sono frequenti anche perché le prestazioni atletiche sono sempre maggiori: più si chiede all’articolazione e più il rischio di infortuni seri aumenta. Abbiamo visto come anche i calciatori di altissimo livello si rompano il crociato senza un contrasto di gioco ma con un cambio di direzione. Questo significa che non è più un infortunio solo da contrasto ma che dipende dalla prestazione che viene richiesta. La grande sfida della medicina sportiva, non è solo il trattamento, perché le tecniche di intervento cambiano e si evolvono ma di fatto tutto è già molto schematizzato. La grande sfida dei prossimi anni è lo studio della prevenzioni degli infortuni”.
Sono già diversi i giocatori azzurri seguiti dal Dottor Ferrero chirurgicamente. Il primo è stato Andrea Brero, ormai rientrato nel gruppo della Prima squadra e autore già di alcune ottime prestazioni con l’Under 19: “Per Andrea, una volta appurata la patologia, abbiamo valutato l’intervento più adatto alle sue caratteristiche dopo un confronto anche con i suoi genitori, aspetto assolutamente non secondario. Abbiamo fatto la scelto giusta e siamo molto contenti del suo rientro”.