Cuore immenso Chieri
Una vittoria che vale doppio, triplo, quadruplo. Moltiplicate voi, ma l’importanza dell’1-0 con cui il Chieri ha superato il Casale è semplicemente inquantificabile. Prima di tutto per la classifica: il Casale si presentava infatti da capolista (alla pari con la Sanremese), forte di tre vittorie consecutive con Fossano, PDHAE (a tavolino) e Borgosesia. In secondo luogo perchè gli azzurri ci tenevano a riscattare l’immeritata sconfitta nel turno infrasettimanale contro il Vado. Infine, forse il motivo più importante, per come si era messa la partita a fine primo tempo. Al 45’ infatti il Chieri è rimasto in dieci per il rosso diretto sventolato in faccia a Alfiero, reo, secondo il direttore di gara, di aver rifilato un pestone a Gregori, in quel momento a terra dopo un contrasto di gioco con Conrotto. Il gruppo allenato da Roberto Sorrentino nell’intervallo, quando era lecito attendersi un crollo psicologico, ha invece titato fuori una grinta ed una voglia straordinaria, non concedendo praticamente più nulla al Casale e trovando poi la rete decisiva con Di Lernia. L’X factor della partita è stato l’ingresso dalla panchina di Ponsat, che, tornato dall’infortunio, in mezz’ora ha cambiato il volto del Chieri, propiziando oltretutto il gol del numero 10.
LA PARTITA
Si rivedono tra i titolari Calò e Libertazzi, mentre trovano conferma dall’inizio i giovani Bevilacqua e Bellocchio. Importantissimo anche il recupero di Ponsat, che parte però dalla panchina. Interessante sottolineare come Sorrentino riproponga il 4-4-2 già visto nella sconfitta casalinga con il Borgosesia. Per contrastare il 4-3-2-1 bianconero gli azzurri optano ancora per la doppia punta di peso, con Alfiero e Libertazzi a provare a scardinare la retroguardia di Sesia. A Alvitrez sono ovviamente affidate le chiavi del centrocampo, con Avantaggiato e Bevilacqua schierati larghi con l’obiettivo di scodellare palloni golosi per i due bomber. La prima vera occasione la creano però gli ospiti: a seguito di un rimbalzo beffardo in area la palla arriva sul sinistro di Rossini, che cerca l’eurogol al volo ma sfiora soltanto il palo alla sinistra di Virano. La reazione del Chieri non si fa attendere. Con il passare dei minuti cominciano ad arrivare traversoni interessanti in area bianconera, anche se sia a Alfiero che a Libertazzi manca un pizzico di precisione per buttarla dentro, anche grazie all’egregio lavoro di Marchetti sulle palle alte. Libertazzi colpirebbe anche un palo, ma nell’occasione viene ammonito per un fallo di mano dubbio. Poco dopo è però Rancati a sfiorare il palo su punizione di Perez, segno che qualcosa a livello difensivo non sta funzionando a dovere per Conrotto & Co. Il capitano suona la carica e di conseguenza tutto il reparto difensivo ne giova, con soprattutto Ciccone e Bellocchio a rendersi protagonisti di interventi decisivi. Sembra maledetta invece la porta per gli azzurri, che prima si vedono annullare un gol di Libertazzi, dopo un’ubriacante serpentina di Avantaggiato, per un fuorigioco al limite, mentre subito dopo vedono spegnersi sul fondo un colpo di testa da ottima posizione di Alfiero. Maledizione che a fine primo tempo si abbatte in maniera ancora più inesorabile sull’attaccante classe ‘93: a seguito di un contatto veniale tra Conrotto e Gregori, e su cui quest’ultimo accentua notevolmente il contatto, Alfiero viene espulso per proteste dal direttore di gara.
Da lì la gara ovviamente è tutta in salita per gli azzurri, costretti a giocare tutta la ripresa in inferiorità numerica. Sorrentino non effettua sostituzioni all’intervallo, e lo stesso fa Sesia, ma ridisegna lo schieramento dei suoi con un 4-3-1-1, con Alvitrez leggermente avanzato a supporto di Libertazzi e Avantaggiato e Bevilacqua costretti a sdoppiarsi tra lavoro sulla fascia ed in mezzo al campo. Dopo soli tre minuti però il tecnico azzurro cambia idea e sostituisce Alvitrez con Bortoletti, salvaguardando la compattezza a centrocampo. C’è comunque da soffrire: al 5’ D’Ancora centra in pieno il palo, sulla ribattuta Rossini ribadisce in rete ma viene pescato in posizione di fuorigioco. I padroni di casa riescono comunque in qualche modo a costruire un paio di occasioni interessanti sull’asse Ciccone-Avantaggiato, ma quest’ultimo arriva sempre stremato negli ultimi 16 metri. Non a caso al quarto d’ora l’esterno offensivo viene richiamato in panchina, sostituito da Ponsat, tornato finalmente dall’infortunio che l’ha tenuto ai box nelle ultime settimane. L’ingresso in campo del classe ‘95 si rivela quantomai determinante. Da una sua azione dirompente sulla sinistra la palla carambola in area, il più lesto a raccoglierla è Di Lernia che trafigge Guerci e fa 1-0. Troppo importante l’apporto di fantasia ed imprevedibilità che l’attaccante dà agli azzurri, galvanizzati dal fatto di essere riusciti a passare in vantaggio in 10 contro 11. Per tenere su il fortino Sorrentino decide di coprirsi: fuori un esausto Ciccone e dentro De Letteriis, con Conrotto che scala sulla fascia sinistra. L’eroe del finale di partita è però senza dubbio Bellocchio: il centrale classe 2000, già protagonista di un’ottima gara, negli ultimi minuti calamita su di sè ogni pallone che transita in area di rigore, sventando ogni tentativo dei bianconeri di trovare il pareggio e consentendo ai suoi di portare a casa un successo che, sia per la classifica sia per come si era messa la partita, vale tantissimo.
Intervista a Bellocchio e Di Lernia
Partiamo dalla cosa più importante: il risultato. Quanto conta aver vinto questa partita?
D: Vittoria importantissima, non dimentichiamo che loro erano primi in classifica. Sicuramente la sconfitta con il Vado ci aveva lasciato l’amaro in bocca, ed oggi abbiamo reagito di carattere, da squadra.
B: Paradossalmente l’espulsione di Alfiero ci ha dato una carica ed una motivazione tali da poter essere compatti ed uniti fino alla fine. Anche un pareggio ci avrebbe fatto piacere, visto come si era messa, ma ringraziamo Marco (Di Lernia) per aver buttato dentro quel pallone vagante in area.
Nella ripresa siete entrati in campo con una faccia diversa. Vi siete detti qualcosa di particolare?
D: Semplicemente ci siamo detti di non mollare, di lottare su tutti i palloni come se fosse l’ultimo.
B: Sapevamo che sarebbe stata dura, anzi molto dura, ma ne siamo usciti alla grande ed è ancora più bello tornare a casa con tre punti conquistati in questo modo.