A Mariagrazia Gallarato il “Personaggio #iosonodelchieri” di dicembre

Qualcuno sorridendo la definisce un’istituzione e non è nemmeno troppo lontano dalla realtà. Il #Personaggio #iosonodelchieri del mese di dicembre se lo aggiudica Mariagrazia Gallarato, attuale segretaria del Settore Giovanile e in forza al club azzurro dal 2003.
Già, 17 anni di Chieri non sono in molti a potersene fregiare e, con Mario Razzetti e Gigi Lento, Mariagrazia appartiene alla vecchia guardia. Quella per intenderci che ha vissuto anni anche complicati: “È vero – ammette la stessa Mariagrazia – All’epoca non c’era la famiglia Gandini e di conseguenza tutta questa organizzazione. Ma ho avuto nel corso degli anni grandi maestri, da Gino Conrotto a Renato Costantino fino a Gardellini. Ho visto passare tanti ragazzi e tanti allenatori, vissuto annate belle e alcuni complicate. Tutte affrontate con il mio carattere: che forse non è facile, ma se dopo 17 anni sono ancora qui lo devo proprio al mio carattere”.
Una passione, quella per il club azzurro, nata anche per seguire i tre figli maschi: “Mi ricordo una stagione in cui tutti e tre erano nel Chieri: uno in Juniores, il secondo negli Allievi e il più piccolo negli Esordienti. Il calcio fa da sempre parte della nostra vita, anche mio marito (Massimo Foresto, oggi addetto all’arbitro con la Prima squadra, ndr) prima di venire qui faceva già il dirigente al Fontaneto”.
7 anni trascorsi in panchina come dirigente nelle formazioni giovanili (prima con Ciletta e successivamente con Forneris), poi sempre maggiori responsabilità, quando per fare il segretario bisogna possedere anche doti da mago: “Avevamo solo un campo, il Buozzi, e dovevamo affittare altri impianti in giro. Niente sintetico, quindi con le piogge i campi diventavano distese di fango e pianificare allenamenti e partite non era semplice. In quegli anni, parlo soprattutto del 2007 e 2008, la macchina organizzativa poggiava tanto su di me. Ma la passione per questa società era ed è ancora tanta, per cui – pur togliendo molto alla mia famiglia – facevo ciò che c’era da fare”.
Ora, nell’era Gandini, è tutto diverso: “C’è stata una trasformazione bellissima e il nuovo centro sportivo è lì a dimostrarlo. Per la famiglia Gandini ho una stima incredibile, e una figura come la signora Laura è semplicemente straordinaria. Di questo Chieri mi piace la programmazione, cosa che una volta si tentava di dare ma poi si andava sempre un po’ a vista. Del mio lavoro invece mi piace tutto, altrimenti non sarei qua. I giocatori? Io non entro mai nelle questioni tecniche, ma ho un debole per Giorgio Conrotto. Ha l’età di uno dei miei figli e quando allenava i Piccoli Amici, ai tempi del Buozzi, erano tutti pazzi per lui. Sapeva coinvolgerli e loro alla domenica venivano allo stadio per sostenerlo”.