76 anni fa nasceva a Chieri Roberto Rosato, straordinario campione del calcio italiano (ma non solo) scomparso nel giugno del 2010, e a cui oggi è intitolato il Centro Sportivo del Calcio Chieri.
Chierese doc, Rosato ha vestito le maglie di Torino, Milan, Genoa, Aosta e della Nazionale, vincendo praticamente tutto ciò che c’era da vincere. Esordisce in A con la maglia granata a 17 anni in casa della Fiorentina. Dopo sei stagioni di Toro, Nereo Rocco lo porta al Milan dov’è uno dei protagonisti del grande Milan degli anni ’60. Con il Paron in panchina vince uno scudetto, 3 Coppe Italia ma soprattutto una Coppa Campioni, 2 Coppe delle Coppe e la Coppa Intercontinentale.
Poi 4 stagioni del Genoa, dove vince anche un campionato di Serie B, prima di chiudere la carriera con la maglia dell’Aosta.
Ma la carriera di Roberto Rosato è legata a stretto giro alla maglia della Nazionale. Vince infatti l’Europeo del 1968 (ancora oggi unico successo italiano nella manifestazione continentale) e si ritaglia spazi importanti anche nella spedizione azzurra ai Mondiali del Messico nel 1970. Rosato infatti è in campo sia nella storica semifinale Italia-Germania 4-3 che nella finalissima contro l’inarrivabile Brasile di Pelè. Tuttavia le sue prestazioni furono così positive che a fine rassegna iridata venne scelto come miglior stopper del torneo.
Il 20 giugno 2010, dopo una lunga malattia, la notizia della sua morte proprio nel giorno in cui la Nazionale italiana era impegnata nel Mondiale sudafricano. Forse non una coincidenza.
Restano intatti i valori che ha portato in tutto il mondo e che il Calcio Chieri si impegna ogni giorno a insegnare ai giovani che calcano i campi del Centro Sportivo Roberto Rosato.